L’interno nascosto delle cose.
Cosa nasconde il non visto e quante contraddizioni possono sorgere dall’apparenza esteriore delle cose? Quanto ciò che non vediamo cambia la realtà e cosa sappiamo quando crediamo di sapere?
Le scatoline sono una modalità del pensiero utile a riflettere sul potere prepotente e insidioso della vista e quindi sulla fallacia del primo sguardo. Lo scopo è quello di far sì che le immagini non siano solo oggetti da ammirare, ma strumento per creare relazioni con l’osservatore. Qui infatti, più che altrove, l’interno è ben diverso da ciò che sta fuori. In questa veste, il lavoro contenuto dalla scatola è un’immagine che diventa congegno per consentire la pienezza di una partecipazione emotiva con le cose, in virtù del fatto che esse sono state liberate dalla loro funzione abituale. Scatole e contenitori come supporto artistico per oggetti fatti ad arte che obbedendo ai sentimenti degli artisti, ci raccontano un po’ di loro. Contenitori che popolano lo spazio che le contiene in forme diverse dal comune perché qualcuno ha fornito loro un’anima in grado di raccontare. E quindi, scatoline che solo esternamente saranno tali, perché dentro invece sono l’immagine di una parola, quella di una storia oppure sono solo un semplice appunto sulla gestualità quotidiana che tuttavia sollecita la nostra riflessione. Legno, vetro o cartone sono diventati materia da plasmare seguendo un diverso campo operativo: l’intervento artistico ha assegnato loro un compito distinto, offrendo a noi realtà diverse dal previsto. Il loro compito – potenziato o quanto meno reso indipendente dall’abitudine – è fuori da ciò che credevamo di sapere. Ora esse liberano fonti di energia diverse da guardare, toccare… o ascoltare chiedendo a noi una partecipazione che pochi altri oggetti hanno. Non ci resta che cogliere la loro vitalità, farci condurre per mano e poi, più semplicemente ascoltarle.
Matilde Puleo
dal 10 Dicembre 2006 al 5 gennaio 2007
Libreria Punto Einaudi
Via Oberdan, 30 Arezzo
Domenica 10 Dicembre, la Libreria Punto Einaudi di Arezzo, ospita la mostra collettiva dal titolo “SCATOLINE – l’interno nascosto delle cose” a cura di Matilde Puleo. Organizzata in collaborazione col centro d’arte contemporanea MEGA+MEGA, la mostra intende riflettere sul contenitore più che sul contenuto per accorgersi della reale esistenza di ciò che non vediamo.
L’intento è quello di riferirsi al regalo natalizio, ma con un’altra logica: se è vero che non c’è regalo prezioso che non si avvalga di una scatolina e che il Natale è un regalo inscatolato bene, perché non fare in modo che il regalo sia proprio la scatola? Cercare l’interno nascosto di ciò che abitualmente si scarta per trasformarlo in oggetto artistico autonomo e indipendente, significa elaborare un’altra logica per un altro risultato! I 15 artisti invitati oltre a liberare questo oggetto comune dalla sua funzione abituale gli hanno assegnato il compito di personificare le relazioni umane e in 15 diversi modi essi l’hanno vista come supporto artistico, immagine ancora tutta da decodificare e oggetto del pensiero di grande intensità. “Scatoline” è vero, che presentano il loro consueto aspetto esteriore ma con un interno del tutto inedito da guardare, toccare, ascoltare o scoprire. Nessuna funzione abituale, nessuna concessione al comune o all’ordinario: d’ora in poi il compito di queste scatole sarà quello di raccontare la loro nuova identità. Liberatrici di fonti di energia diverse, esse ci chiedono una partecipazione che pochi altri oggetti hanno. Si sperimentano così le possibilità di un ‘contenitore’ di piccole dimensioni ma di largo respiro dove trovare piccole sculture, oggetti, disegni e immagini incorniciate dalla nostra curiosità.
Luisa Anarchia, Vladimiro Andidero, Roberta Bernardini, Simonetta Fratini, Luigi Gaudioso, Federica Gonnelli, Paola Maffei, Manuela Mancioppi, Giampaolo Marcantoni, Ilaria Margutti, Oltrana, Cristina Pancini, Alejandra Sandoval, Paolo Scala, Timo e Paolo Antonio Toci, sono i maestri responsabili di questa particolare forma di sorpresa.