parole rane

Giugno 19, 2017

parole rane

Alessandra Baldoni (Perugia, 1976 dove vive e lavora)  presenta un’opera dal titolo Parole-Rane.Wordcrossing, che si pone l’arduo obiettivo di creare un dialogo diretto e partecipativo con chiunque abbia il desiderio di porsi in ascolto. L’opera sarà costituita da un’immagine di partenza, posta a saturare tutto lo spazio possibile della galleria MEGA+MEGA, in affaccio diretto sulla città, posta dietro ad un vetro-teca, per aumentare il suo ruolo salvifico attraverso la citazione formale. Invece di una classica Madonna, ciò che si vede, è una bambina dall’espressione seria, che esibisce un giocattolo come fosse una reliquia: una Principessa Preoccupata che dà il là a tutto il progetto o, come affermato dall’artista, «una bambina-arca che protegge animali dal nostro diluvio d’incomprensione e violenza».

Ai suoi piedi, nella vetrina e poi oltre, un popolo di animali-giocattolo – una vera e propria corte di anime candide – verrà disperso nella città, nei negozi, nei bar  e nelle librerie, appositamente per essere “rubato”.

Parole-rane è un tentativo di wordcrossing, che letteralmente significa “incrocio di parole”  e si riferisce al desiderio di condivisione di frasi poetiche, che vengono rilasciate appositamente per essere ritrovate e dare così voce a tutto ciò che giace inascoltato sotto i colpi dell’indifferenza, come l’analogo e più famoso progetto legato ai libri (bookcrossing).

 

«Mi piace l’idea che l’opera artistica possa essere presa, che diventi un simbolo. So che il rumore e i colori fuori ed intorno sono tanti, ma fermarsi e leggere parole su un animale, che poi diventa prezioso, mi sembra magico. Il ritorno poi non è necessario, sarà come guardare le stelle. Ma su ogni animale ci sarà una piccola chiave, una parola che permetta di arrivare alle istruzioni, ad un blog, in cui si possa proseguire il racconto, seguire il viaggio, trovare risposte e porne di nuove…»

 

L’indirizzo del blog è: http://www.orcomangione.splinder.com/

 

 

Alessandra Baldoni, è nata a Perugia nel 1976. Filosofa di formazione, vive e lavora fra Magione (PG) e Roma.

Principali mostre personali recenti:

2007 – Rapallo, “Love Story”, antico castello sul mare, “Rapallo Fotografia Contemporanea”,

a cura di Mara Granzotto e Andrea Botto.

-Bergamo, “Io sogno, io amo, io sono”, Galleria Vanna Casati,

a cura di Gaia Cianfanelli e Caterina Iaquinta.

Principali mostre collettive recenti:

2007 -Cesena, “ItenerarioStabile”, Galleria Ex-Pescheria, a cura di Roberta Magnani.

-Cuneo, “ZooArt”, Giardini Fresia, a cura di Michela Giuggia.

-Roma, “Premio Open Art”, Sale del Bramante.

2006 -Torino, “Segni”, Cenacolo Felice Casorati.

-San Benedetto Po (Mn), “Il visibile e l’invisibile”, Galleria d’Arte Moderna.

-Forlì, “Gemine Muse”, Vernice Art Fair

 

Parole-Rane. Wordcrossing fa parte del progetto mushROOM- Germinazioni d’arte contemporanea, dove artista e critico penseranno ad una installazione che non si limiterà ad essere solo site specific. Considerando ausiliaria la valenza dell’opera, l’artista è chiamato a rispondere della propria creatività e talento produttivo. Una collettiva dilatata nel tempo, che presenta gli artisti singolarmente, ricomponendosi in idea unitaria grazie all’idea di base che ha come filo conduttore la re-invenzione dello spazio espositivo, da intendere come elemento strutturale del lavoro.

Curatori: Francesco Marmorini, Matilde Martinetti, Ivan Quaroni, Viviana Siviero

“Parole rane”: ai piedi dell’immagine e poi, dispersi nel mondo, per essere ritrovate, installazione, 2007-2008, giocattoli, vernice, inchiostro per parole.

 

Sinossi:

Esistere è narrare ed essere narrati. La cosa importante è saper ascoltare in ogni cosa.

L’arte ha il dovere di dire ciò che altrimenti cadrebbe nella dimenticanza, il dovere di difendere la fragilità.

Alessandra Baldoni

 

Io: << …Che cosa dici non ti sento…>>

Tu: <<                                                >>

Io: <<Sei dietro un vetro, non posso sentirti, solo vederti…>>

Tu: <<                                                                                   >>

Io: <<Ti leggerò, leggerò i tuoi occhi e il tuo corpo, nonostante tu, sia solo forma. Anche le parole sono solo forme, che ho imparato a leggere…>>

Tu: <<                                                                         >>

 

 

Un’immagine fotografica dall’estetica pittorica, collocata dietro un vetro-teca, mostra una bambina dall’espressione seria, che esibisce un giocattolo-reliquia: come una Madonna, la Principessa Preoccupata, sembra avere ben chiaro il proprio compito. Ai suoi piedi si apre una corte di anime candide, pronte a partire per un’importante missione.

Parole-rane è un tentativo di wordcrossing, che letteralmente significa “incrocio di parole”  e si riferisce al desiderio di condivisione di frasi poetiche, che vengono rilasciate appositamente per essere ritrovate e dare così voce a tutto ciò che giace inascoltato sotto i colpi dell’indifferenza.

Alessandra Baldoni ha radunato un popolo nomade di portatori di parole – oggetti ludici capaci di avvicinare la nostra anima bambina – la cui responsabilità è quella di essere ritrovati. Il bianco metafisico che li bagna, vuole identificare ciò che non viene visto, il lenzuolo del fantasma inascoltato che non trova pace, degli esseri incapaci di difendersi, minacciati dall’estinzione conseguente all’oblio, in una sorta di “storia infinita”. Il bianco suggerisce la sottrazione di suono che si manifesta non tanto in chi si esprime, ma nel destinatario: la danza dell’inchiostro lascia la propria scia di segni comprensibili, che cavalcano un destriero volutamente anomalo, affinché la parola “rane” non venga scambiata con la più logica “strane” ed ingoiata dall’indifferenza cieca. I ciliegi quest’anno erano meravigliosamente fioriti a Pasqua: da quel giorno ha sempre fatto un caldo avvolgente ed apparentemente perfetto, di cui l’uomo  – che tenta di correggere le imperfezioni della natura – si è beato; lo stesso tepore gli ha poi negato i frutti. Gli alberi hanno ancora gli occhi e le orecchie, e noi?

Viviana Siviero

 

Note al testo in forma di dialogo fra Viviana ed Alessandra

 

Ho l’impressione che le “parole rane” facciano in qualche modo parte della tua esistenza da sempre, come fossero persone che hai scelto dalla tua famiglia perché adatte ad un compito…

 

Mi piace l’idea di pensare alla parola come ad una creatura animata che, una volta pronunciata, si muove ed agisce nel mondo. Le parole-rane sono principi in attesa, sono animali d’inchiostro da baciare perché svelino la loro intima natura, il loro intimo segreto.

 

Ci racconti la Principessa Bambina che troneggia dal suo reame protetto?

 

E’ un’Alice tornata dal Paese delle meraviglie che ha deciso di sovvertire le regole del mondo di qua, che ascolta ciò che tace, festeggia non-compleanni e manda lei a morte la Regina di Cuori. Una Capuccetto Rosso per cui essere mangiati dal lupo significa essere “covati in altra placenta” e quindi rinascere. Una bambina che parla una lingua “in-utile”, una lingua che si confida e si affida alle cose e che delle cose raccoglie la storia. Una bambina-arca che protegge animali dal nostro diluvio d’incomprensione e violenza.

 

Quali pensi possa essere il viaggio dei suoi candidi messaggeri?

 

Mi piace l’idea che l’opera artistica possa essere presa, che diventi un simbolo. So che il rumore e i colori fuori ed intorno sono tanti, ma fermarsi e leggere parole su un animale, che poi diventa prezioso, mi sembra magico. Il ritorno poi non è necessario, sarà come guardare le stelle. Ma su ogni animale ci sarà una piccola chiave, una parola che permetta di arrivare alle istruzioni, ad un blog, in cui si possa proseguire il racconto, seguire il viaggio, trovare risposte e porne di nuove…

 

 

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