men at work

Giugno 22, 2017

Un’intermittenza di luci e ombre ci investono, come flash che cambiano continuamente angolazione per catturare immagini diverse, ma ausiliarie. Immagini asciutte, essenziali tendenti al non detto. Roberto Ghezzi consegna metaforicamente un pennello al suo osservatore e una enorme tela per dipingere le sue immagini; che non sono fatte di segni o disegni ma di sensazioni concrete, anche se solo evocate. Storie che trovano nella brevità la chiave di tutto. Il concetto viene scolpito, associato ad un’immagine precisa che si cristallizza nell’aria solo un attimo, prima di passare alla sensazione successiva. Una forte, tangibile consapevolezza che ci da’ presto la sensazione di essere entrati in una dimensione differente. Le immagini sono delle istantanee, o meglio, dei cristalli sospesi in aria pronti a scomporsi contro luce e colore nel silenzio e nel mistero che dovrebbe loro competere da sempre. Decomprimere l’io e permettergli di soddisfare il bisogno impellente d’aria e di silenzio. Anche a costo di eliminare i dettagli che allontanano la sensazione. Cercare di evocarla piuttosto, tramite contorni sfumati e forme liquide di colore, in uno spazio utile a prendere coscienza di se.

Vivere il mondo dell’arte come dichiarazione della propria creatività.  Donarsi all’arte che dona e,  grazie al lavoro, occuparsi del messaggio oltre che della questione dell’efficacia e della riflessione. Crescita individuale e collettiva che ha sempre bisogno di momenti di interscambio artistico ed esperienziale;  che sa misurarsi con tutto. Anche perché “si fa con tutto”! Le diverse discipline di Laura Di Liddo, arrivano dal suo periodo di formazione ed arricchimento curriculare, ma forse la porteranno altrove. La finalità sarà la professionalizzazione e l’interesse ad intraprendere una carriera artistica inserita nel mondo del lavoro.

Prolifica e attenta, il suo lavoro cerca sempre nuovi supporti saggiando ogni tipo di tecnica. Del resto, non può che essere così, per chi come lei, ha un percorso formativo orientato alla scenografia e dunque volto a spaziare dalla pittura alla scultura, passando dal disegno e da qui alla costruzione di strutture.

L’opera allora assume mille facce diverse e deflagra con una forza magnetica che è quella dell’appartenenza ad un progetto unitario.

15 ottobre – 04 novembre 2012

informagiovani Arezzo

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